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I QUADRI

Pupazzi, figure grottesche, personaggi da mascherata popolano molti suoi quadri e le loro rigidità burattinesche non occultano, ma scoprono ed esasperano i tratti del carattere e rimandano, in un gioco ambiguo di specchi –realtà finzione deformazione– all’intima tendenza di ognuno a mascherarsi agli occhi propri e altrui o a un’idea del mondo come assurda commedia, kermesse carnevalesca delle contraddizioni e del non senso, delle menzogne proclamate o lasciate affermare come verità. Ma anche nelle spiritualizzate silhouettes delle signore della buona società, che vanno nel suo studio a farsi fare il ritratto, c’è sempre qualcosa di stridente, di ibrido, di dissonante, di violentemente antiretorico e pungentemente sincero, in certe esasperazioni dei tratti fisionomici o nelle deformazioni scheletriche e nel tipo di psicologia che conseguentemente ne affiora, tanto che nasce a volte il sospetto, lieve a prima vista, sempre più consistente mano a mano che ci si sofferma sui particolari, di trovarsi di fronte quasi a una parodia del ritratto ufficiale e celebrativo.
Un mondo, quello di Chicco, che è metafora dello spirito del nostro tempo, ma fantasticamente arricchita in una pittura che tende sempre più a farsi traduzione immediata e diretta della sua insaziata curiosità di fronte al “gran teatro” delle cose e degli uomini, senza scadere mai nell’aneddotica pura e semplice, perché non tanto riproduce quanto piuttosto restituisce il significato psicologico della realtà, modellandolo coll’uso espressivistico del segno, del colore, delle materie: il plastico rilievo della prediletta “tempera forte” in cui si incide la traccia del pennello e della spatola, il collage di pezzi di carta, di stoffe sfilacciate, di legno, di latta, le tecniche miste sempre più complesse che addizionano alle tempere e all’olio gomma e polvere d’amianto. Pittura in cui la luce si immedesima nei colori raggrumati e densi, graffiti e materici e la gamma cromatica raggiunge una particolare tensione e sonorità. Pittura che nella progressiva, crescente “materizzazione” tradisce una passione della vita che a sua volta nasconde l’ansia di un assillante pensiero di morte.
Morte che lo coglierà immaturamente il 21 giugno 1973.

Album di viaggi
Fumo di Londra	Piccola Parigi	Grandi magazzini	Paesaggio
Westminster Bridge	Paesaggio rosa	Mare	Cartoline di Parigi
Piccolo paesaggio	Col di Rodi	Alberi	Mercato dei fiori a Bordighera
Sul mare	Susa	Città di notte	Tirolo
Campagna	Paesaggio	Bordighera	Paesaggio con torri
Marsala Duomo Notturno	Giardino sul mare	Paesaggio	Trampolieri
Invernale	Langhe	Lago maggiore	New York Greenwich Village
Terrazza a Bordighera	Parata a Copenaghen	Sagra nordica	Luce di luna
Giardini di via Cavour	I beccaccini	Paesaggio cittadino	Città ligure
Genova. Luci del porto	Città del sud

Fiori
Garofani e astre	Fiori multicolori	Cascata di fiori	Fiori materici
I limoni	Fiori e farfalle	Tavolozza en plein air	Fiori su fondo blu
Rose su fondo azzurro	Rose bianche e rosse	Fiori su fondo bianco	Calle e gladioli

Figure e personaggi
La principessa del circo	Ragazze	Uomo in frac e cilindro	Nudo su fondo verde
L'occhio azzurro	Il cardinale	Teo, cameriere del Ritz	L'antenato
Gli aperitivi	Nudo	Don Balsamo	La danza
Pulcinella	Pupo siciliano	Donna in prendisole	Nudino rococò
Porgy and Bess	Dopo il meeting	La trapezista	Mendicante
Il brindisi dei fiaccherai	Interno domestico	Passeggiata notturna	Nozze
Modella	Nudo coi capelli rossi	Anticamera	Grande nudo
Il turibolo	Amanti	Nudo rosso sdraiato	L'odalisca 1

Galleria dei ritratti
Ritratto della moglie	La Rossa. Ritratto	Ritratto	Ritratto su carta nera
Augusta del Chatam	La sciarpa di tulle	Signora in rosso	La pianista Ester Cucco
Il cappotto di casentino	Elisabetta bambina. La comunicanda	Ritratto col fiore giallo	Ritratto di G. Gajal
Chicchino	Lilith	My wife	Il critico d'arte. Ritratto giovanile di Albino Galvano
G. Gajal	Gabriella Gajal	Gli amanti-Autoritratto en plein air	Ritratto della figlia Elisabetta
Elisabetta Chicco	Elisabetta e Garibaldi	Il poeta notturno

Tutti gli originali dei quadri riprodotti in questa pagina sono di proprietà di Elisabetta Chicco Vitzizzai.