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Sito Web Ufficiale di Elisabetta Chicco Vitzizzai

LA CARRIERA

Gli Amanti. Autoritratto en plein airNel marzo del ‘46, presentato da Casorati, ordina la sua prima mostra personale alla Galleria del Bosco di Torino.
Nel 1948, nel 1950 e nel 1956 è invitato alla Biennale veneziana.
Dal ‘48 collabora a vari giornali (Stampa Sera, La Gazzetta del Popolo, cui si aggiungeranno in seguito Il Radiocorriere e Momento Sera) con racconti, articoli di costume, disegni, caricature.
Fra la metà degli anni ‘50 e quella dei ‘60, si occupa molto di ceramica e di mosaico: atri e facciate di numerosi palazzi di Torino, costruiti in quegli anni, sono stati da lui decorati.
Collabora anche assiduamente con la RAI-TV, alternando a servizi sulle grandi mostre (Giorgione, Caravaggio, il Seicento europeo) corsi di disegno e di pittura e una seguitissima rubrica, "Avventure dell'arte", che andava in onda nel tardo pomeriggio. Nella puntata inaugurale delle trasmissioni TV, il 3 gennaio 1954 dagli studi RAI di Torino, il tema della rubrica fu Tiepolo.
Vinto il concorso di storia dell’arte ed entrato nel ruolo di professore ordinario, insegna prima al liceo classico Alfieri e poi al D’Azeglio. Tiene anche una scuola di pittura nel suo studio di via Cavour, senza pretendere, ovviamente, dagli allievi sudditanze formali ma cercando di dar loro i mezzi tecnici –la “grammatica”– per «pervenire», come egli stesso scrisse presentando una mostra dei suoi discepoli, «a una delucidazione sempre più puntuale e sempre più esigente delle proprie attitudini, delle proprie vocazioni, e accrescere al loro fine l’abilità del mestiere anziché per avventurosi esperimenti, per il logico processo d’un severo linguaggio».
Sono anni di fervida attività in cui Chicco porta a completa maturazione la sua ricerca pittorica e la sua tecnica espressiva. Nel contempo, giunge alla definitiva “messa a punto” del suo personaggio e a quel successo che desiderava sopra ogni altra cosa. Successo, del resto, non facile né piano: il suo amore per il paradosso, il suo carattere tutt’altro che accomodante, i suoi interventi graffianti, il suo egotismo di libertario che ha scelto di vivere nel modo più consono ai propri gusti, ma soprattutto senza padrini e senza padroni, erano tutti elementi che concorrevano, almeno nel mondo degli addetti ai lavori, a creargli più inimicizie che adesioni, troppo eccentrico rispetto ai cliché imperanti e alle classificazioni possibili.

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